ARRICCHIRE L?EUR(TM)ESPERIENZA DEL VIAGGIO: IL TURISMO TRASFORMATIVO
Come sicuramente capita anche a voi, quando viaggio mi piace potermi immergere profondamente nella realtà dei luoghi che visito: stare a contatto con le persone, vivere la loro quotidianità, condividere con loro il cibo, le usanze, scoprire ed imparare tecniche per la realizzazione artigianale, e tanto altro.
Di fatto desidero ardentemente vivere quell’esperienza e portarmene a casa un pezzetto.
Come potremmo definire questa pratica? Turismo esperienziale, sostenibile, responsabile?
Il termine turismo trasformativo sintetizza tutto ciò e ne restituisce la giusta definizione: un nuovo modello di turismo in grado di favorire la contaminazione tra viaggiatori, abitanti, operatori turistici ed anche operatori culturali e creativi.
A volte definito anche come turismo responsabile di comunità o turismo comunitario, questo nuovo trend si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni e numerosi sono gli esempi virtuosi in Italia e nel mondo di realtà che perseguono questo modello.
Ovviamente esiste il rischio che il modello diventi un “marchio” a scapito della diffusione della “buona pratica”, ma è anche vero che esistono gli strumenti per riconoscere le esperienze di valore da quelle puramente di marketing. In primis il nostro senso critico. Dopodiché possiamo iniziare un viaggio pindarico nel web alla ricerca di esperienze che facciano al caso nostro; per esempio intanto potrebbe interessarvi andare a sbirciare il sito di A.I.T.R. - Associazione Italiana Turismo Responsabile.
Forse vi state chiedendo cosa può c’entrare un articolo sul turismo trasformativo all’interno del mio sito. Beh, molto più di quel che si possa immaginare.
Innanzitutto questo modello di turismo implica una serie di impatti, presumibilmente positivi, sui territori coinvolti attraverso processi di valorizzazione dei territori stessi e delle comunità che li abitano. Come? Creando un legame emotivo tra il turista e i luoghi, spesso attraverso idee creative e processi culturali.
Ecco dunque che entrano in scena tutta una serie di pratiche e azioni, in grado di supportare e garantire la sostenibilità di questo modello soprattutto stimolando la partecipazione delle comunità.
Numerosissimi sono i progetti ad oggi attivi disseminati sul territorio nazionale: si va dalla co-progettazione di spazi di socialità, alla rigenerazione dei piccoli borghi, alla creazione di percorsi in natura che mettano al centro il benessere fisico e spirituale, alla condivisione di pratiche e saperi, all’attivazione di esperienza attraverso le pratiche artistiche, allo storytelling come volano della trasformazione.
E di storytelling possiamo parlare se facciamo ad esempio riferimento al progetto Piave Heritage: progetto dedicato alla creazione e alla promozione di botteghe e atelier aziendali e di musei di impresa, approvato e sostenuto da FoCoop Cora Venezia, ente attivo sul territorio di San Donà di Piave, con cui anche io ho avuto occasione di collaborare lo scorso anno per il progetto di rigenerazione urbana a base culturale Spiriti Creativi.
Piave Heritage è un intervento innovativo che intende trasformare le aziende del territorio che hanno una lunga tradizione manifatturiera aiutandole a divenire poli di attrazione soprattutto in chiave esperienziale e turistica.
Altra esperienza che mi piace sempre citare è Wonder Grottole, un progetto sperimentale che agisce per riabitare il centro storico del borgo di Grottole (a 30Km da Matera), grazie alla rigenerazione di case abbandonate e alla creazione di una nuova comunità.
Il progetto, che prevede anche residenze per innovatori sociali, designers e artigiani, ha catturato l’attenzione di Airbnb che nel 2019 ha deciso di offrire sostegno al progetto collaborando alla realizzazione di Italian Sabbatical, progetto che ha aperto le porte di Grottole al mondo, offrendo la possibilità a chiunque di candidarsi per vivere tre mesi estivi nel piccolo borgo, diventando così volontario per il rilancio del centro storico, in stretta connessione con gli abitanti.
Una buona pratica che mette al centro la valorizzazione dei territori e delle comunità e che si sta rapidamente diffondendo sul territorio nazionale, anche grazie al lavoro di tour operator (Addiopizzo travel) e consorzi (Matera Hub) che operano in questa direzione. Uno spiraglio per le aree interne e per tutti quei luoghi deliziosamente non main stream che hanno moltissimo da offrire. O anche per le mete main stream, se si vuole andare oltre il selfie da postare su instagram e vivere un’esperienza differente, che faccia bene a noi e al territorio.